Huang Zhe – One’s desire 3

Appartenente allo stesso ciclo tardo di Tabi shoes ed Empty seat, One’s desire 3 concentra la tensione in un confronto vano con la natura volubile e volatile del fumo d’incenso. Il tentativo di afferrarlo si rivela illusorio, come se l’oggetto del desiderio fosse condannato a dissolversi nell’istante stesso in cui lo si sfiora — un “presente impossibile” che riecheggia la visione pessimistica di Schopenhauer. Qui il vuoto torna a essere elemento strutturale: la parte inferiore della composizione è lasciata volutamente non dipinta, e il lino a nudo diventa soglia verso un’altra dimensione. Il piede del personaggio sembra sfiorare questo spazio non reso, sospeso fra il mondo dipinto e quello oltre la tela. La luce, con i suoi verdi luminosi e le sfumature acquamarina, rivela il talento del pittore e la direzione verso cui si muove la sua ricerca. Come nelle altre opere di questo ciclo, il lino non preparato ammorbidisce i contorni e lascia respirare il colore, mentre il fumo, fragile e cangiante, colloca la scena in uno spazio tra tangibile e immateriale.