Zheng Jieyu

Nell’opera di Zheng JieYu, il desiderio è la forza propulsiva centrale della creazione. « La mia creazione è una forma di autoanalisi… voglio capire perché certe immagini attraggono me e perché attraggono anche voi », spiega. Ma questo desiderio è intrecciato alla questione della scelta e ai vincoli invisibili che lo condizionano. « La scelta, per me, è un sentimento complesso, radicato negli squilibri di potere che attraversano le relazioni sociali. » I suoi quadri mettono in scena configurazioni umane — gruppi, coppie, figure isolate — in cui distanze, posture e gesti danno forma a queste tensioni. Oggetti e piante, legati alla sua memoria intima, appaiono come marcatori criptici che l’artista sceglie di non spiegare, lasciando allo spettatore la libertà di attribuire loro un significato personale.

Formalmente, entrambi condividono una struttura di stratificazione: nell’opera di Huang Zhe, il fumo si sovrappone a corpi e spazi verdi; in quella di Zheng JieYu, immagini d’archivio, gesti collettivi e motivi organici si intrecciano in un unico campo visivo. In entrambi i casi, l’immagine non si rivela mai del tutto: si costruisce attraverso frammenti, zone di luce e ombra, come una stampa argentica parzialmente sviluppata.

Le opere